I suoi capolavori furono i primi a essere requisiti dai commissari napoleonici che li portarono in Francia.
Cristina Galassi, docente di Storia della critica d’arte e del collezionismo e Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici, spiega la fama dell’Urbinate.
Leggi l’articolo sulla pagina Vivoumbria